Willibald a Gerusalemme: un uomo alla ricerca di senso

2024-11-18 09:07:39
In occasione della festa di San Martino, l’11 e il 12 novembre, a Gerusalemme hanno avuto luogo due giorni di sessioni accademiche e momenti di preghiera, visite guidate nei luoghi santi e dialogo ecumenico e interconfessionale, intorno alla figura del pellegrino inglese Willibald. Un monaco benedettino, poi vescovo in Germania, che diventerà una figura chiave del monachesimo occidentale. REV. RODNEY AIST Course Director St.George’s College, Gerusalemme Questo Pellegrino, Willibald che è stato qui tra il 724 e 726 d.C. È stato l'oggetto della mia tesi di laurea ormai diverse diversi decenni fa. Prima di tutto lui ha viaggiato a Roma. Poi è venuto in Terra Santa, dove ho visitato i luoghi santi, alla fine è diventato vescovo in Germania, più tardi. Quindi noi celebriamo i 1300 anni dal suo arrivo a Gerusalemme, avvenuto il giorno di San Martino. L'undici novembre. In questi due anni di permanenza qui lui ci ha lasciato una descrizione accurata dei luoghi santi. E per questa occasione noi abbiamo creato un evento che potesse riunire cristiani di diverse denominazioni. Con retroterra diversi. Sappiamo che in questo momento di guerra e conflitto Gerusalemme attraversa un tempo difficile, abbiamo bisogno di eventi come questo. Willibald ci offre proprio l'esempio di un uomo che potremmo chiamare “proto-europeo”. Si è mosso dall’Inghilterra ed è andato a Roma, ha vissuto a Costantinopoli, poi a Gerusalemme, poi a Montecassino, e infine è diventato vescovo in Germania. Non possiamo non valorizzare questa figura nel nostro dialogo ecumenico e anche interconfessionale. S.E. NIKODEMUS SCHNABEL, osb Abate della Dormizione di Gerusalemme Parte della nostra identità, scritta nei nostri geni come cristiani, è il desiderio di andare oltre la nostra comfort zone. Mi piace tanto quello che scrive Sant'Agostino, “il nostro cuore è inquieto e insoddisfatto finché non trova pace in te, Signore.” Il pellegrinaggio in Terra Santa, questo entrare in contatto con i luoghi di Gesù Cristo e della Bibbia, è un modo privilegiato per scoprire e accogliere la nostra ricerca di Dio. È una strada antica e buona, rispetto alla quale noi diciamo “benvenuti a tutti coloro che sono disposti a uscire dalla propria comfort zone, per cercare Dio in questo modo così pratico.” REV. RICHARD SEWELL Decano del St.George’s College, Gerusalemme Una delle cose più importanti rispetto al pellegrinaggio in Terra Santa è sapere che stai ricalcando i passi di tanti pellegrini che si sono susseguiti nei secoli. Quando questi pellegrini hanno raccolto la loro esperienza, come nel caso di Willubald,1300 anni fa, ci hanno lasciato intravedere quanto fossero straordinarie esperienze, in questa città. Noi possiamo imparare molto dai loro pellegrinaggi. Seguire la rotta che hanno tracciato, da luogo a luogo. Ma il pellegrinaggio non è solo andare da una parte all'altra. Loro sono arrivati qui con domande profonde. Penso che ogni pellegrinaggio inizi, in fondo, con una domanda profonda su sé stessi, su Dio, sul proprio ruolo nel mondo. Dove sto andando, dove mi trovo in questo momento nella mia vita? Forse c'è stato qualche cambio significativo nella tua esistenza? Forse hai perso qualcuno? Forse ti sei reso conto che la direzione che ha preso la tua vita non è quella giusta, ti sta ferendo. I pellegrini arrivano qui con queste domande concrete. Allora sì che questo camminare, da un luogo all'altro, insieme ad altri, in questi luoghi così belli e pieni di significato spirituale, illumina queste domande e ti aiuta a capire davvero cosa fare, e dove andare. S.E. NIKODEMUS SCHNABEL, osb Abate della Dormizione di Gerusalemme Il nostro primo monastero benedettino, quello di Montecassino, sarebbe impensabile senza Willibald, ecco perché lui è una figura chiave nella storia del mio ordine. Spesso il pregiudizio sui benedettini, quello di pensare che – va bene – noi siamo monaci, stiamo sempre in uno stesso luogo, la stabilità. Ma se osserviamo la storia, il viaggio di Willibald, lui viene dalla Gran Bretagna. Attraversa tutta l'Europa. La Grecia. L'Italia. arriva qui, in Terra Santa. E ancora più a est. Quindi è bellissimo vedere come lui abbia questa stabilità in Cristo, che nasce dalla sua ricerca di Dio, dal suo guardare a Dio, ma dentro una grande flessibilità. Uno stare sempre in cammino. Mi sembra una buona combinazione, io l’apprezzo davvero tanto. Trovare la nostra stabilità in Dio ma essere aperti e flessibili ascoltando quello che Dio ci chiede oggi, dalla nostra vocazione nel nostro tempo, partendo dai nostri talenti, dalla nostra personalità. Ecco, Willibald per me è un esempio importante. Perché è stato un uomo coraggioso. Un Pellegrino che è andato al di là di tutti i tipi di comfort zone.
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.