Solennità di Cristo Re: “Io Sono colui che state aspettando”

2024-11-25 12:09:33
La solennità di Cristo Re è arrivata in Terra Santa, in un contesto segnato da un conflitto che sembra non avere fine. Per celebrare questa ricorrenza, il 23 novembre il Segretariato Generale della Gioventù Latina di Galilea ha organizzato un incontro dedicato ai giovani, presso la Basilica dell'Annunciazione a Nazaret, sotto lo slogan “Là dove c’è il Re”. Un Re il cui regno non appartiene a questo mondo. Quale re terreno ha mai sconfitto la morte? Nessuno. I re della terra si limitano a sconfiggere la vita. S.Em. Card. PIERBATTISTA PIZZABALLA Patriarca di Gerusalemme dei Latini Gesù Cristo ci dona un regno diverso, lontano dai modelli dei regni umani: il regno dell’amore e della vita. Egli ha vinto la morte con l’amore, attraverso la sua morte sulla croce e la gloria della sua risurrezione. P. RAMEZ TWAL Direttore Spirituale della Gioventù Cristiana in Galilea Nonostante le difficili condizioni, in cui si prega incessantemente per la pace, l'incontro ha visto la partecipazione di circa 350 giovani, provenienti dalla maggior parte delle parrocchie della Galilea. La loro presenza è stata interpretata come un segno di grande speranza. La celebrazione è stata arricchita da inni, preghiere, momenti di intrattenimento e una conferenza tenuta da Mons. Rafiq Nahra, vicario patriarcale latino in Israele. Durante il suo intervento, Mons. Nahra ha sottolineato l'importanza della speranza in questi tempi difficili, richiamandosi alla Bolla di Papa Francesco che invita a vivere il Giubileo del 2025, con il tema “La speranza non delude”. Mons. RAFIQ NAHRA Vicario patriarcale latino in Israele Il Papa ci ricorda che la speranza e il dono dello Spirito Santo è per tutti, è un dono di Dio, e la speranza nasce dalla nostra fede nell’amore di Dio. MAJD ABU RAHMUN Nazareth L'incontro di oggi ha rafforzato la mia fede e la mia speranza. Cristo non ci ha mai promesso una vita facile o priva di difficoltà, ma Egli è la fonte della nostra forza, e in Lui troviamo la fede e la speranza per affrontare ogni sfida. S.E. Card. PIERBATTISTA PIZZABALLA Patriarca di Gerusalemme dei Latini Il mio messaggio ai giovani è questo: se volete portare speranza in queste situazioni dove sembra scomparsa e dove domina la disperazione, dovete compiere atti di amore. La questione dell'immigrazione è stata tra i temi discussi nelle sessioni del dialogo. Padre Poggi, rettore del Seminario di Beit Jala, ha affermato che le sirene che sentiamo in questi giorni ci rendono consapevoli dei pericoli, mentre nella diaspora non ci sono sirene che avvertano l'immigrato del rischio di perdere i valori e la solidarietà. P. BERNARD POGGI Rettore del Seminario di Beit Jala C'è una crescente tendenza verso una vita solitaria, soprattutto in Occidente, dove la nostra gente si trova ad affrontare numerose sfide. Vivono in una guerra silenziosa, senza nemmeno rendersene conto. Inoltre, sono convinto che un immigrato, se non è circondato dalla presenza di Dio, da una comunità, da una patria e da valori solidi, rischia inevitabilmente di smarrirsi. La messa festiva è stata presieduta dal Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Durante la messa, i membri del Segretariato hanno rinnovato i loro voti per continuare a servire la Chiesa, attraverso il servizio ai giovani, seguendo le parole del Vangelo : “nessuno che mette mano all’ aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio” (Lc, 9, 62). Nella sua omelia, il cardinale Pizzaballa ha sottolineato che i popoli e le nazioni, nel corso della storia e anche oggi, hanno cercato un re o uomini di potere in grado di risolvere tutti i loro problemi, ma questo esperimento si è rivelato fallimentare. Ha ricordato le parole di Cristo: “Io sono colui che state aspettando”. Alla fine della celebrazione, è stata scattata una foto commemorativa che ha visto i membri del Segretariato Generale insieme al Patriarca Pizzaballa.
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.