A Gerusalemme, il Triduo pasquale nel segno della sinodalità
2022-04-14 14:04:01
La mattina del Giovedì Santo si apre il Triduo pasquale nella Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme. La Messa crismale e quella in Coena Domini sono unite in un’unica celebrazione.
La Messa è stata presieduta da S. B. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, con i sacerdoti della diocesi, religiosi, fedeli e pellegrini.
DANIELA
Italia
“È stata una cosa molto emozionante, non avrei mai pensato di poter vivere una pace così… e poi è importantissimo essere qui con i miei figli… e anche ricevere la benedizione finale: speriamo che ci custodisca in questo periodo di grande fatica”.
Nella sua omelia, il patriarca ha sottolineato l’atteggiamento di fiducia di Gesù nei confronti del Padre, vera sorgente – ha detto - della sinodalità.
“L’invito alla sinodalità è semplicemente l’invito a “essere Chiesa” nel tempo della dispersione, per ricondurre tutti a camminare insieme”.
È il giorno in cui il patriarca parla alla sua diocesi: sacerdoti, religiosi e fedeli, riuniti per questa celebrazione. A loro, S. B. Pizzaballa ha consegnato un messaggio molto preciso
“La parola è: ‘Ritorniamo alla comunità’. Ritorniamo e restiamo a Gerusalemme, ritorniamo e restiamo nella Chiesa”.
Nel rito suggestivo della “lavanda dei piedi”, il patriarca ha ripetuto il gesto di Gesù, che durante l’ultima cena si è chinato a lavare i piedi dei discepoli, da allora gesto-simbolo dell’amore.
È anche il giorno del rinnovo delle promesse sacerdotali e in cui si ricorda l’istituzione del sacerdozio e dell’Eucarestia.
Mons. JAMAL KHADER
Vicario patriarcale per la Giordania
“Seguire Gesù, è questa la vocazione del sacerdote. Seguirlo fino alla croce e seguirlo fino alla risurrezione. E poi insegnare, incoraggiare la gente a seguire Gesù, ecco la nostra vocazione”.
Infine, il rito della benedizione degli olii santi - l’olio dei catecumeni, il crisma e l’olio degli infermi. Con questo segno la Chiesa accompagna ogni uomo in tutte le tappe della sua vita.
Secondo la tradizione, al termine della Messa, il Santissimo Sacramento è stato portato in processione: tre giri intorno all’edicola del Santo Sepolcro, di cui l’ultimo include anche la pietra dell’unzione. Quindi la reposizione nel sepolcro.
“Gli olii che consacriamo rendano più fluido il dinamismo della nostra sinodalità.
La lavanda dei piedi ci renda capaci di camminare insieme.
L’Eucaristia celebrata e ricevuta riaccenda in noi la passione per la Chiesa e la sua missione.
E così, dalle nostre dispersioni saremo ricondotti all’unità in Cristo”.
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