Getsemani: l’affidamento del Figlio nelle mani del Padre

2023-03-16 10:58:19
Il nome “Getsemani” indica tre luoghi tutti custoditi dai francescani: la Grotta, l’orto degli Ulivi e la Basilica del Getsemani, conosciuta anche come Basilica delle Nazioni. È qui che si fa memoria dell’agonia e dell’arresto di Gesù nella notte in cui fu tradito. Le testimonianze dei primi pellegrini raccontano come questo luogo era dedito alla preghiera, proprio perché qui Gesù stesso ha pregato il Padre. Il progetto della Basilica, costruita tra il 1922 e il 1924, e’ dell'architetto Barluzzi. All’interno domina la roccia che si trova davanti all’altare. Ogni giorno pellegrini da tutto il mondo vengono a venerarla. I mosaici ai lati dell’altare raffigurano il tradimento di Giuda e il momento della cattura di Gesù. Sul tetto gli ottoni dei paesi che hanno collaborato alla costruzione della Basilica. Sul pavimento invece si possono ancora ammirare gli antichi mosaici, resti della Chiesa Bizantina, sul quale la Basilica è stata poi costruita. In questa seconda tappa del pellegrinaggio quaresimale i frati hanno fatto memoria dell’Agonia del Signore. La celebrazione e’ stata presieduta da Fr. Luciano Piermarco, della Custodia di Terra Santa, e concelebrata da numerosi sacerdoti. Presenti anche molti cristiani locali e pellegrini. Nella sua Omelia, Fr. Alessandro Coniglio, ha voluto sottolineare “il modo in cui Gesù, in quanto Figlio, si fa il servo obbediente per compiere in tutto se stesso la volontà salvifica del Padre. “ Fr. ALESSANDRO CONIGLIO, ofm Professore Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “L'obbedienza di Gesù in questo luogo è l'obbedienza del Figlio. È l'obbedienza di colui che da Figlio si è rimesso totalmente nelle mani del Padre suo. E in questo abbandono nelle mani del Padre, Gesù ha vissuto il dono totale di se stesso perché ha offerto ciò che c'è di più prezioso in noi, che è la nostra libertà, la nostra volontà: questa è diventata l'oggetto dell'offerta del Figlio al Padre. E tutto questo è stato fatto per noi, per salvare noi dal nostro peccato. Questa è la grandezza del gesto compiuto qui da Gesù”. E durante questo cammino quaresimale anche noi possiamo imparare ad offrire noi stessi e a trovare anche nella sofferenza un nuovo significato. Fr. ALESSANDRO CONIGLIO, ofm Professore Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme “Credo che la cosa più importante che Gesù ci insegna qui è che anche noi possiamo rimettere la nostra volontà, anche nella sofferenza, all'interno della volontà del Padre. Cogliere dietro alle sofferenze che anche noi possiamo vivere il disegno di amore di Dio per noi e per l'umanità”. Alla fine della celebrazione Fr. Sinisa Srebrenović, guardiano della Basilica del Getsemani, nel salutare tutti i presenti ha sottolineato come la comunità si stia preparando a celebrare un importante anniversario: i 100 anni dalla costruzione della Basilica.
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.