Cappella della condanna: imitare i passi dell’agnello immolato

2023-03-30 11:56:46
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: Salve, re dei Giudei! E gli davano schiaffi. All’Interno del Convento della Flagellazione sorgono 2 cappelle: la prima fa memoria della Flagellazione di Gesù, mentre la seconda della Condanna a morte. Il Santuario è chiamato anche “Litostroto”, parola di origine greca che significa pavimento di pietra, per via della pavimentazione millenaria che vi è custodita. Fr. GIUSEPPE GAFFURINI, ofm Guardiano Convento Flagellazione - Gerusalemme Questa cappella del 1902, opera di un francescano tedesco - Wendelin Hinterkeuser - ricalca le tracce lasciate da una cappella precedente. La scuola dei “nazareni” ha ornato questa cappella con l’immagine di Ponzio Pilato che si lava le mani, con l’immagine, molto particolare, di Giovanni Evangelista che, con il suo mantello, copre gli occhi della Vergine perché non veda il corpo sfigurato della flagellazione del figlio e 2 statue linee - della fine dell’800- di scuola spagnola, che ricordano l’Ecce Homo, e Gesù caricato dalla croce. Purtroppo la statua del Ecce Homo è stata oggetto di vandalismo il 2 febbraio di quest’anno. In attesa della Settimana Santa, le pelegrinazioni quaresimali della Custodia hanno fatto tappa alla Cappella della Condanna. La Santa Messa è stata presieduta da Fr. Gregor Geiger professore dello Studium Biblicum Franciscanum, e concelebrata da numerosi frati presenti. Fr. Alessandro Coniglio, nella sua Omelia, ha continuato a riflettere sui brani del Profeta Isaia, dove Gesù, servo Sofferente “offre sé stesso in sacrificio di riparazione”. Fr. ALESSANDRO CONIGLIO,ofm Professore Studium Biblicum Franciscanum - Gerusalemme Ovviamente contemplare Gesù carico della croce qui non significa restare in contemplazione puramente statica di quello che è il suo mistero, ma significa farci carico anche noi del peso del peccato del mondo, cioè Imitare i passi dell’agnello immolato. Questo significa, imitare questo dono che Gesù fa di sé, imitando l’offerta della sua vita, un'offerta che fa al Padre, proprio perché lui vuole attraverso i suoi dolori, vincere il nostro peccato, le nostre colpe, iniquità Siamo chiamati anche noi ad imitare l’agnello immolato, immolandoci offrendoci a nostra volta a Dio per la salvezza dell’uomo, dei fratelli.
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.