In cammino verso Betlemme con i personaggi del presepe: i pastori
2023-11-28 12:44:15
Fr. ENRICO MAIORANO, ofm cap
La parola d’ordine, la password, di questa prima domenica è: “vegliare”.
Gesù, invita I suoi discepoli in riferimento alla fine del mondo, proprio a fare questo: “vegliate!”.
E per spiegare cosa significhi racconta un breve parabola. Dice che è come un uomo, un padrone di casa che ha lasciato la propria abitazione e ha consegnato tutto ai suoi servi. Tra questi servi c’è proprio il portiere che ha il compito di vegliare. E a questo viene detto: vigila, vigila attentamente!
E dove sta il problema? Il problema sta che nessuno dei servi sa esattamente quando il padrone tornerà…la sera, a mezzanotte, la mattina o al giorno inoltrato. Per questo è necessario vegliare!
Ed è necessario soprattutto per il portiere. Allora: il contrasto è tra queste due parole vegliare oppure addormentarsi. Tra chi sonnecchia, chi vive la vita ad occhi chiusi e invece chi vigila, chi è attento in modo tale che quando il padrone tornerà, sarà pronto ad accoglierlo, sarà pronto e non si lascerà sfuggire quel momento.
Il rischio è proprio questo: lasciarsi sfuggire il momento giusto e perciò restare con gli occhi aperti, vivere con gli occhi aperti, vivere da vivi.
Il Signore viene in maniera inaspettata, nei momenti di buio il Signore viene, nei momenti di luce il Signore viene. Lui arriva sempre.
Pensiamo anche ai pastori la notte del Natale. Quella notte lì era notte perciò era d’obbligo dormire. Allora perché stanno svegli? Sono svegli perché diligentemente adempiono al loro lavoro: quello di vigilare il gregge
È necessario non perdere la speranza. Infatti si può non attende più niente, vivere da cinici e disillusi. Ma si può anche scegliere la via della speranza, quella di chi attende, quella di chi sa che vedere i fiori anche nel fango, non perché i fiori ci siano già ma perché sa che spunteranno.
IMAD HAFITH RISHMAWI
Artigiano di Betlemme
Ho iniziato a lavorare il legno per Jiries Mufarreh. Osservando il suo lavoro ho imparato gradualmente la professione e sono diventato più bravo a pulire, segare e intagliare il legno. Successivamente ho deciso di lavorare in modo indipendente.
Dobbiamo preservare questo patrimonio e dobbiamo insegnare alle nuove generazioni. Nessuno vuole apprendere questo lavoro perché si pensa che non sia redditizia
I turisti vengono a comprare qui e portano a casa ciò che comprano. Questo è un grosso sostentamento per la zona di Betlemme, Beit Sahour e Beit Jala.
Se non fosse stato per la lavorazione del legno d'ulivo, il turismo avrebbe cessato di esistere nelle nostre zone. Adesso la situazione è difficile, e chi può lavorare lavora, mentre altri sono purtroppo disoccupati o vengono licenziati.
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San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.