Venerdì Santo, la Via Dolorosa e la via della vita
2022-04-15 12:48:40
La Via Crucis attraversa di nuovo i vicoli della città vecchia di Gerusalemme, prima tra case e negozi del quartiere musulmano, poi tra quelli del quartiere cristiano. Siamo sulla Via Dolorosa. È il Venerdì Santo della comunità cattolica.
I francescani della Custodia di Terra Santa portano avanti questa tradizione dal XIII secolo, salendo dal luogo in cui la tradizione colloca il pretorio di Pilato, alla Basilica del Santo Sepolcro.
Le 14 stazioni danno il ritmo al cammino, che come nella vita è fatto di incontri, di cadute, di fatica, di gesti - a volta nascosti - di carità. Le meditazioni e la preghiera scandiscono i passi della piccola folla che ancora oggi segue Gesù.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“Per un cristiano la Via Crucis è – oserei dire – la metafora della vita, perché la vita di un cristiano, dice San Pietro, è seguire le orme di nostro Signore Gesù Cristo, e seguire le orme vuol dire seguirLo fin sul Calvario, vuol dire però anche seguirLo fin nella tomba vuota, cioè condividendo la risurrezione”.
Quest’anno la Via Crucis si svolge in pieno Ramadan, il mese del digiuno dei musulmani, e a poche ore dall’inizio della celebrazione ebraica di Pesach.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
“Quando ci sono le feste - oggi come ai tempi di Gesù - scattano anche dei momenti di sedizione e di nervosismo. Non dimentichiamo che Barabba, era stato imprigionato per sedizione ed era imprigionato perché le sedizioni erano scoppiate in occasione della Pasqua. È il dramma della storia, che Gesù Cristo con il suo modo anche totalmente alternativo di vivere ha redento”.
La Via Crucis si chiude con la benedizione di Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, e il canto del Regina Coeli, preludio della Pasqua.
Vedi anche
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.