Dall'annuncio ai pastori ai nostri giorni
2018-12-19 14:09:39
Migliaia di pellegrini da tutto il mondo hanno visitato la Basilica della Natività questo 2018. Anche per Betlemme, in Palestina, è stato un anno record.
Fr. ARTEMIO VÍTORES GONZÁLEZ, ofm
Guardiano Convento Francescano Santa Caterina “ad Nativitatem”
Io direi la parola più usata è incredibile
Perché fin dagli ultimi anni cera stata una grande crescita quest’anno è quasi - si può dire - esagerata
Nel senso che non c’era modo di poter entrare nella grotta qualche volta L attesa anche di 2 ore e mezza .. e questo crea tensione però questo è una meraviglia
Con Fr. Eugenio Alliata, archeologo dello Studium Biblicum, abbiamo visitato il sito della nascita di Gesù venerato fin dal primo secolo dell'era cristiana.
Fr. EUGENIO ALLIATA, ofm
Archeologo – Studium Biblicum Franciscanum- Gerusalemme
Il Vangelo non ci dice molte cose sui Luoghi dove sono avvenuti le cose principali della vita e della morte di Gesù. Abbiamo soltanto poche informazioni del Vangelo, però, dal cristianesimo primitivo abbiamo qualche informazione maggiore. È vero che il cristianesimo di per sé non ha bisogno dei luoghi, perché la sua fede è nelle persone, non nei luoghi, tutta via, il luogo ha sempre avuto un’attrazione per lo spirito umano, che vuole vedere, vuole ascoltare, vuole toccare anche con la mano.
La grotta doveva presentarsi allo stato naturale. Il ricordo del luogo esatto della nascita di Gesù, restò sempre vivo nel tempo, come ci testimonia Origene nei suoi scritti.
Fr. EUGENIO ALLIATA, ofm
Archeologo – Studium Biblicum Franciscanum- Gerusalemme
Nel IV secolo, un altro scrittore cristiano molto importante san Girolamo che è venuto da Roma ad abitare a Betlemme e rimase per più di 30 anni anche lui è fermo in questa notizia che il luogo della nascita di Gesù era una grotta. Anzi, lui ne fa quasi un punto di forza per il suo pensiero perché dice: “Vedete che Il creatore dell'universo ha scelto un piccolo buco della terra per divenire uomo e da li ha fatto partire la Redenzione dell’umanità. “
Dopo l'editto di Costantino del 313 d.C. venne proclamata la libertà di culto e iniziò un periodo di rinascita per tutti i Luoghi santi. Con il concilio di Nicea e grazie alla forte volontà della regina Elena, dopo opportuni scavi, iniziò la fabbrica della basilica della Natività che ridava dignità al Luogo della nascita del Messia. Il cantiere si concluse nel 333 d.C. e Betlemme divenne fin da subito un importante centro religioso.
Con gli ultimi lavori di restauro della Basilica sono giunti fino a noi meravigliosi mosaici che oggi si possono ammirare
Fr. EUGENIO ALLIATA, ofm
Archeologo – Studium Biblicum Franciscanum- Gerusalemme
I mosaici scoperti recentemente, puliti e restaurati completamente, sono opera dei crociati; Sono sulle mura della basilica dell’imperatore Giustiniano; significa che la basilica costantiniana era stata distrutta, era cresciuta la nuova basilica bizantina; che era durata molto a lungo, mentre tante altre chiese della regione avevano subito distruzioni questa, o per la sua particolare forza e solidità o per la sua importanza era stata preservata dalle distruzioni; e di fatto è conservata fino ad oggi ad eccezione del tetto, la costruzione è ancora quella di Costantino , più di 1400 anni fa.
Fr. EUGENIO ALLIATA, ofm
Archeologo – Studium Biblicum Franciscanum- Gerusalemme
Più in alto nell’ ultimo livello accanto alle finestre che illuminano la parte centrale dell’edificio c’erano delle processioni angeliche. Gli angeli sono rappresentati come appena discesi da cielo, mentre stanno camminando sulla terra, ma le loro ali sono almeno in parte alzate verso cielo, una piegata una alzata, tipico dei colombi…Sono angeli deambulanti verso la grotta e probabilmente destinati a incontrare, a venerare il bambino; rappresentano i primi che andarono a venerare il bambino; nessuno degli uomini sapeva niente ma gli angeli si perché sono andati a dare l’annuncio ai pastori nel campo.
Dall'annuncio ai pastori ai nostri giorni ...la piccola grotta della nascita di Gesù è stata venerata....
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San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.