Cristo il Re condannato
2022-04-07 07:28:21
L’ultima tappa del pellegrinaggio quaresimale è stata il Santuario della Condanna che rievoca l'atto conclusivo del processo che vide imputato Gesù nelle ore successive al suo arresto nel Getsemani.
La cappella del Litostroto, inclusa nel recinto del Santuario della Flagellazione, commemora sia la condanna che l'imposizione della croce.
All'interno della chiesa, il pavimento è composto da grandi lastre di pietra, la cui presenza ha contribuito a far credere che si trattasse proprio del "Litostroto evangelico”. La messa solenne è stata presieduta da Don Stefano Vuaran mentre l'omelia è stata affidata a Don Carlo Giuseppe Adesso. Presente anche un buon numero di fedeli e religiosi locali.
Don Carlo ha preso come punto di partenza nella sua Omelia il racconto della condanna di Gesù Cristo da parte di Ponzio Pilato, sottolineando l'iscrizione che fece porre sulla croce: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Giov 19, 19
Don CARLO GIUSEPPE ADESSO
Diocesi di San Marino–Montefeltro
“Ovviamente quando Pilato ha composto l’iscrizione “Gesù Nazareno Re dei giudei” non aveva alcuna intenzione di rendere omaggio a Cristo. Ma qui si inserisce la genialità dell’Evangelista Giovanni che illumina questo fatto di cronaca, questo dato di condanna, con la torcia, la fiaccola dello Spirito Santo e ricama su ciò che un occhio non può normalmente vedere : Gesù Cristo e’ davvero il Re , e non solo Re dei Giudei, ma anche Re dell’Universo.”
Don Giuseppe ha poi fatto riferimento ai 3 troni citati da San Venanzio Fortunato, poeta nato a Treviso in Italia, nel 530.
Don CARLO GIUSEPPE ADESSO
Diocesi di San Marino–Montefeltro
“Il primo trono è senz’altro la croce. Venanzio lo dice: “Regnavit a ligno Deus”: Dio ha regnato dalla croce. Il secondo trono è il presepe, la mangiatoia. Il terzo trono è molto bello, e’ San Tommaso d’Aquino che lo trova perché prende il verso di un inno di Venanzio Fortunato e lo fa’ diventare il primo verso del più famoso inno eucaristico che noi conosciamo: “pange lingua gloriosi”. Quindi il terzo trono che tutto riassume è la santissima Eucaristia davanti alla quale noi ci inchiniamo in adorazione”.
In ogni peregrinazione quaresimale, Don Carlo ha voluto mettere al centro delle sue riflessioni l’Eucaristia, come apice della vita cristiana.
Secondo lui, sarà inoltre un periodo di ritorno a partire dall’esperienza pasquale che i fedeli potranno rivivere quest’anno nella città Santa.
Don CARLO GIUSEPPE ADESSO
Diocesi di San Marino–Montefeltro
“Io credo che se la Chiesa vuole tornare ad essere coerente con il sacrificio di Cristo sgorgato dalla croce, debba rimettere al centro l'Eucaristia. Soprattutto nella celebrazione della Pasqua che è la madre di tutte le messe che noi celebriamo”.
In attesa di vivere la “Settimana Maggiore”, camminiamo insieme a Cristo nella sua Passione, per amore degli uomini.
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