SS. Pietro e Paolo. “Chi è Gesù per me?”

2023-06-29 10:56:42
Ogni anno, come da tradizione, la Chiesa di Gerusalemme è in festa. Insieme ai frati della Custodia di Terra Santa è stata celebrata la Solennità dei Santi Pietro e Paolo, considerati le prime colonne del cristianesimo, ma in modo particolare si è gioito per l’ordinazione di 4 nuovi sacerdoti. Due Santi così importanti: San Pietro, roccia sulla quale Gesù ha edificato la sua chiesa e San Paolo che, con i suoi viaggi e i suoi scritti, è l’Apostolo delle Genti. San Paolo dice che la fede, che è certamente relazione e incontro personale con Cristo, una scelta che ci ha cambiato la vita, deve però anche fare i conti con il rifiuto, con l’opposizione, l’incomprensione. Ha ricordato S. B. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, durante l’omelia della messa solenne che ha presieduto. L’Apostolo – ha continuato il Patriarca – ci ricorda che la vita cristiana è e resta una proposta, sempre cordiale e serena, ma che allo stesso tempo richiede anche fermezza e chiarezza, con sé stessi, innanzitutto, nella propria vita interiore, e poi anche nella testimonianza agli altri. S.B. PIERBATTISTA PIZZABALLA Patriarca di Gerusalemme dei Latini San Paolo dice in maniera molto chiara che la buona battaglia non è usare le armi - si usa questa espressione - ma sono le armi della luce e della giustizia. Con la nostra testimonianza di amore a Cristo che ha redento il mondo, senza paura ma anche con la chiarezza che ogni cristiano deve avere, siamo chiamati a dare la nostra bella testimonianza di fede. Una tappa importante e fondamentale per i quattro novelli sacerdoti – tutti di origine africana -, “chiamati ad essere fratelli, compagni di viaggio, amici, padri, maestri.” All’inizio della celebrazione è stato Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, a presentarli, testimoniando di ritenerli degni di accedere al secondo grado del sacramento dell’Ordine sacro. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di terra Santa Le nuove vocazioni sono sempre un bel segno che la Chiesa e’ viva. Vivranno il loro servizio di sacerdoti francescani in maniera particolare perché potranno aiutare la gente proprio per l'esperienza fatta, ad amore sempre di più l’umanità di Nostro Signore Gesù Cristo . Saranno anche quelli - che nei prossimi anni - inviteranno questo grande continente che è l’Africa, un continente dove la Chiesa sta crescendo, ad amare la Terra Santa e a venire qui in pellegrinaggio ed a rinnovare la loro fede, qui alla sergenti. Sono un grandissimo segno di speranza e di futuro. Al termine della S. Messa è stato Fr. Jean Kogba a ringraziare tutti coloro che hanno preso parte alla celebrazione, oltre a coloro che hanno contributo al percorso formativo, personale e spirituale Questi frati portano con sé un onore grande: il ricordo di questa terra e la possibilità di farla conoscere, dopo anni spesi a servizio nei luoghi di Cristo. Fr. JEAN KOGBA MOGODA, ofm Fondazione Nostra Signora d’Africa Il mio paese sarà contento di avere un sacerdote che viene da Gerusalemme. Questa è una gioia immensa che devo portare nel mio paese: ho camminato sull'orme di Gesù, nel suo paese, nella sua terra e ora torno dai miei: saranno tutti contenti, gioiosi, meravigliati e mi aiuteranno ad andare avanti Fr. AMOSE DANIEL MWALE, ofm Provincia di San Francesco in Africa Una cosa che ho sognato molti anni fa, da quando ero piccolo. Oggi si è veramente compiuto. Porterò la Terra Santa con me, ovunque andrò, nelle mie missioni future. Questa è una benedizione.
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.