L’attesa è desiderio - Vivere l’Avvento con i Padri della Chiesa

2023-11-16 12:16:42
Fr. Ulise Zarza, ofm Cari fratelli e sorelle, il Signore vi doni la sua pace. Ecco, stiamo cominciando con la chiesa il tempo di Avvento. Un tempo in cui siamo chiamati ad attendere e a sperare, vigilanti, la venuta del Signore. E vogliamo cominciare il nostro percorso proprio da questo Santuario della Visitazione, che è simbolo di queste due donne che hanno atteso la venuta del Signore. Prima di tutto Maria, la donna dell’attesa, che è stata scelta per essere proprio la madre del Messia, e poi anche Elisabetta, che ha atteso non soltanto la venuta del Messia, come tutte le donne di Israele, ma soprattutto la venuta del suo figlio Giovanni: il precursore del Salvatore. É una caratteristica importante da coltivare in questo tempo di Avvento è il desiderio. Il desiderio della venuta del Signore. La chiesa desidera e quindi attende il Salvatore. In questo senso ci può aiutare Agostino, Vescovo di Ippona, del quarto secolo, il quale ha fatto una riflessione proprio avendo in mente la figura dello sposo e della sposa. In un suo discorso e omelia ai suoi fedeli della sua chiesa, Agostino dice così : “ come è male per una sposa non aver desiderio del proprio sposo così ancor più male è per la chiesa non avere desiderio di Cristo. Lo sposo terreno viene all’abbraccio carnale e viene accolto con intenso desiderio dalla sua casta sposa”, dice Agostino in questo esempio, e poi continua: “ sta per giungere allo sposo celeste, a dare l’abbraccio eterno alla sua chiesa, mentre noi ti diamo, senza mostrare desiderio del suo arrivo, mostrando anzi di temerlo”. Ecco, allora è importantissimo per la chiesa, ma anche per il singolo cristiano, coltivare il desiderio o, come lui dice, avere un intenso desiderio della venuta del Signore. Non temerlo, ma aspettarlo così come la sposa aspetta il suo sposo. Quindi, a questo punto, bisogna vedere anche come noi vogliamo attendere il Signore; come possiamo coltivare questo desiderio del Signore. E’ un male per la chiesa non desiderare la venuta del Signore, dice Agostino, ed è un male anche per ciascuno di noi cristiani vivere il tempo di avvento senza desiderare la venuta del Signore. Ma che cosa succede quando la chiesa desidera la venuta del Signore ? Dice Agostino che lei resta attenta, con gli occhi della fede, alle Sacre Scritture, come a lampade accese nella notte. Quindi, la Scrittura aiuta la chiesa a desiderare la venuta del Signore. Quindi, se c’è desiderio, c’è veglia e c’è anche un’attesa carica di senso. Ecco perché, per Agostino, l’intera vita del fervente cristiano è un santo desiderio. “Ciò che puoi desiderare, dice Agostino, ancora non lo vedi, ma vivendo le sante aspirazioni, ti rende capace di attendere il Signore. Quando arriverà lui ecco sarà completa anche questa visione”. Quindi Stiamo parlando di un’attesa abitata dal desiderio, ed è appunto questo il carburante della nostra vita cristiana, è questo che fa sì che la chiesa vada avanti. Infatti, poi, Agostino aggiunge, commentando la prima lettera di Giovanni e dicendo questo, “facendoci attendere, il Signore intensifica il nostro desiderio. Col desiderio dilata l’animo e, dilatandolo, lo rende più capace. Cerchiamo, quindi, di vivere in un clima di desiderio perché dobbiamo incontrarci con il Signore”, dice Agostino, e poi conclude dicendo “la nostra vita è una ginnastica del desiderio”. Ora però, in questo tempo di Avvento molto importante anche chiederci : quale desiderio abita il mio cuore ? quali desideri hanno preso posto nella mia vita ?Bisogna fare questo esame di coscienza e (farsi anche che è) mettere al primo posto l’unico grande desiderio che vale la pena: cioè attendere l’incontro con il Signore. Poi Agostino ci dice ancora che “il Santo desiderio sarà tanto più efficace quanto più strapperemo le radici della vanità ai nostri desideri” . Cioè bisogna fare un cammino di purificazione del nostro desiderio, lasciar da parte tutti gli altri desideri che ci impediscono di vedere il Signore che viene, che ci impediscono di attendere il Signore, che ci impediscono di desiderare la venuta del Signore. E a questo punto Agostino allora ci consegna due elementi importanti per fare e per vivere questo tempo di Avvento. Prima di tutto a tenere gli occhi della fede attenti alla Sacra Scrittura e a quello che il Signore ci dice nella sua parola e poi anche a pregare incessantemente. E qui il desiderio ha un ruolo molto importante perché ad un certo punto, dice Agostino, “la nostra stessa preghiera diventa anche desiderio”. Quindi, sia la lettura orante della parola, sia la preghiera incessante nutrono e sostengono il nostro desiderio della venuta del Signore. Commentando i salmi Agostino dice: “il tuo desiderio e la tua preghiera: se è continuo il tuo desiderio è continua pure la tua preghiera”. Cari fratelli e sorelle, desideriamo la venuta del Signore e con la chiesa diciamo: Maranatha, vieni, Signore Gesù.
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.