“Year of hope”: La chiesa di Terra Santa unita per cantare la speranza!
2024-11-04 14:17:14
Sabato 2 novembre, nella cappella dell'Istituto Notre Dame a Gerusalemme, il Vicariato San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica ha organizzato una serata di preghiera intorno all'Eucaristia, aprendo il nuovo anno pastorale.
P. PIOTR ZELAZKO
Vicario patriarcale della comunità cattolica di lingua ebraica
Questo è il nuovo anno pastorale. Pensavo a quanto siamo davvero tutti stanchi di guerra. Abbiamo bisogno di speranza. Quindi questa Santa Eucaristia, con la Messa Pontificale celebrata da Sua Eminenza il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, è proprio per sottolineare quanto abbiamo bisogno di speranza.
La celebrazione è stata concelebrata dai vescovi e sacerdoti della Diocesi, presenti in grande numero. I fedeli venuti da varie parti hanno gremito la piccola cappella. La liturgia della parola è stata introdotta dallo “Shema Yisrael” uno dei brani più importanti per l’ebraismo e nucleo dell'insegnamento di Gesù.
S.B. Card. PIERBATTISTA PIZZABALLA
Patriarca di Gerusalemme dei Latini
Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e il prossimo tuo come te stesso, sono un unico comandamento. È quello di cui abbiamo bisogno, anzitutto come chiesa. Con tutte le nostre diversità, che corrono il rischio di farci andare ognuno per conto suo, soprattutto in questo momento di grande odio e divisione. Ed quello che Gesù ci ha lasciato, il suo comandamento che mette insieme tutto nella nostra vita, nel nostro cuore e nelle nostre comunità. É ciò di cui questo paese ha bisogno! Ossia, essere capaci, ciascuno con la propria storia, la propria identità, di amarci l'un l'altro! Abbiamo spazio per tutti, c'è posto per tutti, quello che manca è il posto del cuore.
Padre Piotr, ci racconta che le parti musicali della messa sono nuove, scritte da Padre Benedetto e dai giovani della comunità.
P. PIOTR ZELAZKO
Vicario patriarcale della comunità cattolica di lingua ebraica
Questo è molto interessante, perché per la prima volta, penso, ci saranno parti in ebraico e in arabo nelle stesse preghiere. C'è un coro dell'Istituto Magnificat dei Francescani, e ci sono anche i nostri giovani e bambini del Vicariato, e faranno questo insieme a Padre Benedetto, sia in ebraico che in arabo.
P. BENEDETTO DI BITONTO
Responsabile Kehilla di Gerusalemme
L'idea di celebrare una messa in tre lingue, di comporre una messa sul tema della speranza, ci è venuta qualche mese fa, pensando che in questa atmosfera in cui il conflitto terribile che stiamo vivendo non soltanto coinvolge israeliani e palestinesi, ebrei e musulmani, ma passa anche attraverso la Chiesa. Quindi abbiamo pensato che forse proprio la Chiesa potesse essere un esempio, un punto di partenza per dimostrare che la coesistenza è possibile, la riconciliazione è possibile. E niente meglio della musica può ottenere questo risultato di mettere insieme persone diverse e costruire un'armonia della quale tutti traggono beneficio.
EREZ ENTE
Musico
Sono molto molto felice di poter offrire il mio talento per suonare e dare tutto quello che posso per la comunità. Ovviamente, questo comporta molto tempo di preparazione, ma l’ho fatto volentieri perché sento che la comunità è parte di me e non andrei da nessuna parte senza di lei. Sto partecipando alla vita della comunità grazie a padre Benedetto e ho anche lavorato con lui sui canti della messa scrivendo uno di questi canti. Sono molto, molto emozionato di presentarlo, soprattutto di fronte al Patriarca e sono davvero felice di far parte anche del concerto.
Dopo la celebrazione i partecipanti si sono recati all'auditorium per un concerto sulla speranza, che in questa lunga notte ha voluto esprimere con i bambini e i giovani, come la luce non venga mai meno, e i colori traspaiono sempre attraverso l’arte e le canzoni.
DANIELLE MAMAN
Coordinatrice dei giovani
Abbiamo voluto fare qualcosa di diverso, con nuove musiche. E abbiamo anche voluto che le persone prendessero parte a questo, e speriamo di esserci riusciti.
Tramite un'attività condivisa con tutti gli invitati, ognuno ha guadagnato un cartellino come un segno di speranza scambiato tra tutti i presenti.
DANIELLE MAMAN
Coordinatrice dei giovani
In questo modo abbiamo pensato di diffondere a più persone, perché ognuno possa essere un segno di speranza per qualcun altro, pregare, riflettere, e magari condividere questo piccolo segno con altri.
P. PIOTR ZELAZKO
Vicario patriarcale della comunità cattolica di lingua ebraica
Nell'oscurità della guerra, nei tempi di violenza, la bellezza può salvarci, perché la bellezza ci porta verso Dio. Quest’evento è speciale, sono molto felice perché i bambini e giovani di questo concerto di oggi sono la nostra speranza.
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