I nuovi scavi ad Ashkelon, “porta sud” della Terra Santa

2022-09-29 14:22:06
La città di Ashkelon sorge nel sud di Israele, affacciata sul mare, a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza. Da sempre uno snodo cruciale sulla via da e per l’Egitto, un lembo di terra in cui si sono alternati popoli e culture. RAFAEL LEWIS Università di Haifa “Tel Ashkelon è considerata una delle più importanti città costiere della Terra Santa e molti la considerano la porta meridionale della Terra Santa. Ciò che è meno noto è che Ashkelon è stata molto importante anche durante il periodo romano, bizantino e crociato”. Siamo nella parte più alta dell’antico insediamento di Ashkelon, da cui si domina tutto il territorio. Una posizione strategica, a due passi da uno degli ingressi della città, la “Porta di Gerusalemme”. Qui è in corso una campagna di scavi archeologici a guida italiana, denominata “AskGate”, che coinvolge un team internazionale e multidisciplinare. È promossa dall’Università di Firenze e finanziata dal Ministero degli Esteri italiano. CECILIA LUSCHI Direttore “Askgate” – Università di Firenze (DIDA) “Ashkelon diventa paradigmatica di quello che è il Mediterraneo in generale e della presenza italica, che dai Romani fino al periodo medievale e crociato ha abitato questi posti”. Lo scavo si svolge nell’area indicata come la chiesa di Santa Maria in Viridis. Il sito è già stato scavato dalla Lion Levi Expedition dell’Università di Harvard nel 1985 e di nuovo tra il 2014 e il 2016. RAFAEL LEWIS Università di Haifa “Siamo tornati a scavare qui perché abbiamo intuito che c’era ancora qualcosa di importante da esplorare”. “We came back to this place because we felt there’s still something important to explore here.” Il sito è stato un luogo di culto cristiano sia nel periodo bizantino, sia in quello crociato. Il ritrovamento di scritte arabe aveva fatto pensare a un riutilizzo come moschea, ma la scoperta di alcune croci cambia di nuovo la prospettiva: CECILIA LUSCHI Direttore “Askgate” – Università di Firenze (DIDA) “Le croci e una scritta presumibilmente greca sono coordinate con la scritta superiore nella nicchia e ci fanno propendere per una comunità cristiana di lingua araba”. L’altro filone di ricerca riguarda l’uso dell’edificio prima del periodo bizantino. Tra gli elementi di maggiore interesse c’è un sistema idrico particolarmente sviluppato, di chiara impronta romana. CECILIA LUSCHI Direttore “Askgate” – Università di Firenze (DIDA) “Questo sito è particolarmente importante per la presenza dell’acqua: una vasca, un collettore di piombo che arriva a un pozzetto d’ispezione e una cisterna. Ma la cosa più interessante è questa abside che al suo piede ha una bocca d’acqua”. A pochi metri da qui si incrociano il cardo e il decumano di epoca romana, e più a valle ci sono una serie di edifici “pubblici”, dall’anfiteatro alla basilica di Erode il Grande. CECILIA LUSCHI Direttore “Askgate” – Università di Firenze (DIDA) “Noi ci aspetteremo eventualmente di verificare se qui c’è stata una implementazione romana di un impianto di acqua pubblica. Diventerebbe una sorta di urbanizzazione, di primo impianto romano, che si distingue dall’antica Ashkelon che è sui due colli”. Diversi indizi e nuovi ritrovamenti spingono in questa direzione: RAFAEL LEWIS Università di Haifa “Abbiamo anche trovato una grande moneta che sembra appartenere all’ultima parte dell’epoca romana, secondo o terzo secolo”. “We also found a big coin that seems to be from the later part of the Roman period, the second or third century”. LAURA AIELLO Ricercatrice in Architettura – Università di Firenze (DIDA) “Abbiamo ritrovato in questo momento parte del paramento murario. Averlo ritrovato ci dà conferma del fatto che tutta questa parte fosse rivestita in marmo”. Tutto ciò che viene riportato alla luce, i ritrovamenti che emergono dagli scavi, le aree di scavo, vengono riportati su delle mappe in costante aggiornamento. MARTA ZERBINI Dottoranda in Architettura – Università di Firenze (DIDA) “Riusciamo a tenere traccia di tutto il susseguirsi dello scavo, e così riusciamo a ridisegnare tutto quello che troviamo e ad avere le planimetrie, le piante, e tutti i disegni necessari”. Il sito di Ashkelon ha ancora una lunga storia da raccontare e promette di continuare a stupire.

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