Durante la fuga in Egitto Giuseppe trova rifugio nella ‘Grotta del Latte’.

2021-10-20 15:58:55
Secondo un’antica tradizione, è bastato che cadessero a terra alcune gocce del latte con cui Gesù era stato allattato perché questa grotta nella città di Betlemme diventasse completamente bianca. Secondo un’altra tradizione fu qui che la Sacra Famiglia trovò rifugio dalla furia del Re Erode. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Secondo la tradizione la Grotta del Latte sarebbe il luogo dove si sono rifugiati e, possiamo dire, anche temporaneamente nascosti, San Giuseppe con la Madonna e il Bambino Gesù. A questa tradizione se ne è poi aggiunta una seconda, quella che dà il nome alla grotta - la ‘Grotta del Latte’ -, secondo cui in questa sosta la Vergine Maria si mise ad allattare il bambino Gesù - che evidentemente aveva fame-, del latte cadde sulla roccia, e la roccia divenne tutta bianca.” La Grotta del Latte si trova a circa 200 metri dalla Basilica della Natività, luogo della nascita di Cristo. Sulla facciata della grotta, in alto, si trova una raffigurazione di Maria che allatta il Bambino Gesù. Scendendo dalla scala di accesso, poi, ci troviamo davanti a un’ immagine che raffigura Gesù, Maria e Giuseppe in fuga verso l’Egitto. Oltre a queste, altre immagini fanno riferimento al passaggio della Sacra Famiglia in questo luogo. La polvere bianca estratta dalla grotta è usata da molte famiglie. Fr. ENRIQUE SEGOVIA, ofm Guardiano della Basilica della Natività ‘Le persone vengono qui e prendono un po’ di questa “polvere di latte”, perché desiderano davvero il miracolo di diventare una famiglia, di diventare mamma, di avere un figlio o una figlia... Raccogliamo le testimonianze dei tantissimi miracoli nella stanza che abbiamo accanto.” In fondo alla grotta si trova una cappella di adorazione perpetua. E sul lato esterno dodici pannelli esplicativi raccontano la storia del posto. Fr. ENRIQUE SEGOVIA, ofm Guardiano della Basilica della Natività “Due anni fa abbiamo inaugurato questi pannelli, che raccontano un po' tutta la nostra storia dal principio fino ad oggi: li abbiamo installati perchè dobbiamo aiutare i pellegrini che vengono qui a capire il significato di questo luogo, e per questo sono tradotti in diverse lingue. Anche qui c’è un luogo in cui si adora il Santissimo Sacramento, di cui si prendono cura le Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, dedicandosi loro stesse all'Adorazione Perpetua per le diverse necessità che abbiamo.” In questa Grotta in cui sostò la Sacra Famiglia è stata celebrata una messa in onore del Patrono della Chiesa in quest’anno a lui dedicato da Papa Francesco. Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, ha presieduto la celebrazione, e nella sua omelia ha fatto riferimento ai molti che, come Giuseppe, hanno cercato rifugio in queste terre: “Giuseppe – ha spiegato il Custode - si trova nella stessa situazione in cui si trovano molti dei nostri cristiani di Terra Santa, di Gaza e di Betlemme, della Siria, del Libano e dell’Iraq, ma anche di molti altri Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, anche loro in fuga, non per scelta ma per necessità. Anche loro in esilio perché costretti a cercare lavoro altrove. Fr. FRANCESCO PATTON, ofm Custode di Terra Santa “Sappiamo che oggi sono milioni le persone, sia qui in Medio Oriente sia in altri paesi del mondo, che sono costrette a emigrare per le difficoltà dovute alle guerre in corso, all'economia, alla mancanza di lavoro, all’insicurezza personale e della propria famiglia, alle incerte prospettive per il futuro. Per questo San Giuseppe diventa per noi, in qualche misura, immagine attuale delle tante famiglie, e dei tanti padri costretti oggi a lasciare la propria terra per prendersi cura dei propri cari.” Francescani, religiosi e cristiani locali si sono riuniti per celebrare i 150 anni da quando fu dichiarato Patrono Universale della Chiesa San Giuseppe, che con cuore di Padre protesse il Bambino Gesù e sua madre in questa grotta di Betlemme.

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