Il Centro per il patrimonio palestinese di Betlemme

2017-07-12 13:21:06
Promuovere, ravvivare e preservare la propria tradizione. Ecco i tre “comandamenti” del centro per il patrimonio palestinese di Betlemme, fondato 26 anni fa da Maha Saca. MAHA SACA Direttore Centro per il Patrimonio Palestinese a Betlemme “Ho iniziato questo lavoro nel 1991, conducendo varie ricerche sul campo, nei villaggi palestinesi, fino a Gaza. Ho raccolto così informazioni in presa diretta, direttamente dalle voci dei più esperti. Da loro ho capito che la cosa più importante per la donna è il suo vestito, perché è l'abito del suo matrimonio, quello con cui ha viaggiato, quello che è fisso nella sua memoria. Ecco perché mi sono concentrata su questo settore.” MAHA SACA Direttore Centro per il Patrimonio Palestinese a Betlemme “Come donna palestinese credo che l’indumento racconti la storia di un popolo. Ad esempio, a Be'er Sheva la sposa indossa un abito rosso. Se diventasse vedova, lo cambierebbe con uno blu. Se volesse risposarsi, aggiungerebbe alcuni colori e giocattoli, a suggerire che vuole avere un nuovo marito e dei figli.” Moda, ricamo e gioielli sono il cuore del centro, ma non sono la sua unica sezione: c’è quella che raccoglie utensili tradizionali destinati all’uso domestico e agricolo, quella che espone dipinti e fotografie del territorio o che vende libri e cartoline. C’è persino la possibilità di visitare una tenda beduina, sorseggiando caffè arabo. Il centro offre lavoro a circa 40 donne della zona di Betlemme e di Hebron, provenienti sia dai villaggi che dai campi profughi. Per molte di loro questa è l’unica fonte di guadagno. FATHYA AFGHANI Impiegata “Ho il ricamo nel sangue. Non riesco a star seduta senza cucire qualcosa… questo per me è un hobby, ma allo stesso tempo una fonte di sostentamento per prendermi cura della mia famiglia ed educare i miei figli.” Maha, la direttrice del centro, ha anche realizzato le sciarpe donate a due papi in visita in Terra Santa, Benedetto XVI e Francesco. Su di esse ha ricamato sia la croce del Vaticano che quella della Palestina, la cosiddetta croce del ritorno. Un segnale per dar voce al proprio popolo e al desiderio che la sua identità non vada perduta col passare delle generazioni. MAHA SACA Direttore Centro per il Patrimonio Palestinese a Betlemme “Sono cresciuta in una casa palestinese che mi ha insegnato l'amore per la mia terra e il senso d'appartenenza e la dedizione ad essa. Qui cerchiamo di creare una connessione tra il passato e il presente, in modo che l’eredità rimanga viva e continui ad appartenerci.”
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino
Ad ogni passo, ad ogni battito: San Nicola il Pellegrino

San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.