In preghiera sulla pietra dell’Agonia per dare forza e speranza al mondo intero
2020-03-19 15:28:30
Meta del secondo Pellegrinaggio Quaresimale dei francescani ai Santuari della Passione di Gesù a Gerusalemme è stata la Basilica del Getsemani.
Sul Monte degli Ulivi i luoghi legati all’Agonia di Gesù sono venerati fin dall'antichità.
L´Orto degli Ulivi conserva, secondo la tradizione, piante di ulivi secolari che assistettero l´Agonia di Gesù. Questo giardino racchiude otto piante di ulivi tra i più antichi al mondo.
Le piante, oggetto di recenti indagini che ne hanno attestato una longevità di oltre otto secoli, erano qui quando fu costruita la chiesa crociata, e sono figli di un’ unica pianta madre, ancora più antica, forse realmente testimone della preghiera di Gesù nel giardino.
Accanto al giardino c’è la Basilica dell´ Agonia, detta anche Basilica delle Nazioni, o ancora basilica del Getsemani: il santuario che custodisce la pietra su cui si fa memoria dell´ Agonia di Gesù.
Fr. DIEGO DALLA GASSA, ofm
Romitaggio del Getsemani
Questa chiesa ha all’incirca 100 anni: è stata inaugurata nel 1924 dall’architetto Barluzzi, che l’ha ideata. Barluzzi ha voluto rappresentare in un modo geniale la storia e anche la teologia. Infatti quando si entra dentro si ha l’impressione di entrare in una chiesa buia. Ma il Barluzzi ha voluto rappresentare la notte. E secondo la tradizione rabbinica ci sono quattro notti che riassumono la storia della salvezza, in cui Dio agisce: la notte della creazione, la notte di Abramo, la notte dell’Esodo -che sarebbe la Pasqua- e la notte del Messia, che per noi si compie. Qui Gesù compie quest’ora, questo passaggio: la Salvezza.
Il Getsemani è uno dei santuari più visitati di Gerusalemme.
Fr. BENITO JOSÉ CHOQUE, ofm
Guardiano Basilica del Getsemani
"Oggi, secondo le prenotazioni che avevamo, erano segnati 50 gruppi e purtroppo nessuno è venuto perché non si può.
E’ una situazione molto triste. Celebriamo l’Agonia del Signore e in questa Eucarestia ricordiamo tutti i pellegrini, tutte le persone che stanno soffrendo a causa del Coronavirus. Spiritualmente siamo tutti uniti: il mondo intero abbraccia questo luogo Santo, la Roccia"
Rispettando le nuove regole imposte dal governo israeliano, i frati hanno posto le sofferenze e le apprensioni di tutto il mondo davanti alla pietra dell'Agonia nella celebrazione eucaristica presieduta da Fr. Stéphane Milovitch, alla quale hanno potuto partecipare solo i celebranti.
Fr. ELIAZAR ARTEAGA CHAVERO, ofm
Custodia Terra Santa
"Preghiamo insieme a tutta la Chiesa su questa pietra dove Gesù ha pregato per trovare la forza e la speranza davanti a questa situazione che viviamo…che ci aiuti a pregare più profondamente il Padre per chiedere di allontanare questo calice, che stiamo bevendo ormai con questa situazione. Il Signore veramente ci aiuti e mandi il suo angelo a confortarci come ha fatto con Gesù: il Signore non ci lascia da soli, manderà il suo angelo a consolarci nella situazione a cui siamo davanti."
Fr. DIEGO DALLA GASSA, ofm
Romitaggio del Getsemani
"Questo è un luogo di passaggio, di salvezza. Potremmo dire - e vorremmo raggiungere tutte quante le persone che ci ascoltano – che qui Gesù, il suo sì, diventa sempre più forte, più denso. E dice il suo sì una volta per sempre, ad ogni persona, ad ogni persona che lotta, che è nell’agonia, che si trova nella solitudine, nel buio, nell’abbandono. Lui dice “sì, io sono qui accanto a te”. Mai come oggi è così forte questo annuncio, questa sua vicinanza."
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San Nicola il Pellegrino è un ragazzo greco nato nel 1075, che quando aveva otto anni ha incontrato Gesù e vedendolo ha ricevuto da lui la preghiera del cuore. È Stato venerato santo dai cattolici ed è rimasto tale per circa nove secoli. Nel 2023, gli ortodossi greci d'Italia, lo hanno inserito nel proprio calendario liturgico. Un santo davvero ecumenico, che ha tanto da dire ai pellegrini che oggi vengono a Gerusalemme. La sua vita è scritta nel libro di Mons. Natale Albino, diplomatico della Santa Sede.