Il Terra Sancta Museum apre la nuova “Ala Saller”
2023-05-15 12:52:05
L’imbragatura di corde stringe l’antico sarcofago, che viene sollevato e collocato sul suo piedistallo, al centro della Sala dedicata al Dominus Flevit.
Il grande mosaico del VI secolo ritrovato sotto la Terra Sancta School di Betlemme, non lontano dalla Basilica della Natività, viene issato con cura e finalmente fissato alla parete.
Si allestiscono le teche, si limano gli ultimi pezzi, si sistemano le luci e il Terra Sancta Museum è pronto ad aprire la nuova “Ala Saller”, da cui i visitatori inizieranno il loro percorso tra i tesori archeologici rinvenuti negli scavi della Custodia di Terra Santa.
DANIELA MASSARA
Curatrice collezioni archeologiche Terra Sancta Museum – Museo Archeologico SBF
Partiamo dalla Sala di Nazareth per arrivare a Gerusalemme, al Santo Sepolcro, quindi dall’inizio della vita di Gesù sulla terra, anche con alcuni materiali da Betlemme. Poi ci si concentra sugli scavi dei francescani in Galilea: abbiamo materiali da Nazareth, Cana e da Tabgha.
Il percorso arriva, attraverso il deserto di Giuda, a Betania, sul Monte degli Ulivi, e quindi al santuario del Dominus Flevit.
DANIELA MASSARA
Curatrice collezioni archeologiche Terra Sancta Museum – Museo Archeologico SBF
Qui i francescani hanno trovato la necropoli romana del primo secolo dopo Cristo più grande dell’area di Gerusalemme. Sono stati scoperti centinaia di ossuari con diverse iscrizioni sia in ebraico, sia in aramaico, sia in greco. Poter esporre questi materiali sicuramente stimolerà non solo gli appassionati, ma anche gli studiosi, e speriamo che possa attirare l'attenzione di molte persone.
Da Nazareth sono stati recuperati alcuni pezzi originali dell’arco centrale della cattedrale crociata e le copie dei capitelli, molto preziose in quanto restituiscono tutto l’apparato scultoreo, che negli originali si è deteriorato. Fiore all’occhiello è la stanza “monumentale” del Santo Sepolcro.
Fr. EUGENIO ALLIATA, ofm
Direttore Generale Terra Sancta Museum – Museo Archeologico SBF
Viene ricostruita una serie di grandi colonne, di capitelli, di elementi architettonici, di mosaici, che precedentemente non erano visibili quasi a nessuno. Noi li presentiamo tutti insieme, ordinatamente. Chi verrà qui potrà dire di essere in mezzo ai pezzi autentici del Santo Sepolcro.
Il risultato è il frutto di un lungo lavoro di restauro e riallestimento del Museo, iniziato oltre dieci anni fa, e che dal 2018 ha interessato quest’ala in particolare, con il coinvolgimento di molte maestranze, professionisti in gran parte italiani, e ditte e restauratori locali.
Arch. GIOVANNI TORTELLI
Direzione lavori, GTRF architetti associati
Il progetto ha consentito di recuperare moltissimi materiali che erano sparsi sul territorio e di renderli partecipi attivi di una narrazione storico-archeologico-cristiana molto importante. Sono i reperti che parlano e che comunicano al visitatore, prima ancora degli apparati didattici. Per cui la loro disposizione è fondamentale.
Gli ambienti antichi, gli spazi ristretti, una superficie ridotta hanno costretto le maestranze a un importante lavoro di progettazione e rilievo, ma anche ad immaginare soluzioni.
Arch. GIOVANNI TORTELLI
Direzione lavori, GTRF architetti associati
All’interno della città vecchia non c'è possibilità di allargarsi moltissimo ma qui gli spazi erano molto alti: abbiamo raddoppiato la superficie realizzando un piano soppalcato però mantenendo due spazi a tutta altezza per poter esporre i reperti più monumentali.
l rivestimenti e gli arredi sono realizzati in alluminio da una ditta specializzata, anche in questo caso vincendo alcune sfide
GERMANO CROSATO
Ditta Lamp Arredo srl
Bisogna aver studiato tutto prima, per riuscire a produrre cose che poi calzino al millimetro. L'allestimento deve tener conto anche dei passaggi e dei vincoli che ci sono qui nell'edificio e del problema della spedizione, perché non possiamo fare delle casse molto grandi: dobbiamo passare attraverso la Porta dei Leoni che ha delle dimensioni relativamente piccole.
Con il suo nuovo volto, il Museo si inserisce in una storia antica e ne vuole continuare la tradizione.
Fr. EUGENIO ALLIATA, ofm
Direttore Generale Terra Sancta Museum – Museo Archeologico SBF
Uno dei primi compiti è quello di conservare le cose e secondo è quello di permetterne lo studio. Noi abbiamo cercato di conservare le cose provenienti dagli scavi archeologici dei Luoghi Santi e di permettere lo studio a chiunque. Vogliamo che il Museo continui a fare questo servizio prezioso scientifico e di comunicazione.
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