L’archimandrita Eustinus: 41 anni a servizio della Chiesa del Pozzo di Giacobbe

2021-09-08 16:01:34
Archimandrita EUSTINUS Guardiano Chiesa del pozzo di Giacobbe - Nablus "È vero, mi sono stancato molto. Ma sono felice, perché? Perché sono un soldato in Terra Santa, un soldato della fede ed un soldato dell'eredità cristiana che ci è stata trasmessa dai nostri antenati." Mentre le tracce del tempo sono ben visibili sul suo volto, l'archimandrita Eustinus – l’archimandrita è il superiore di un monastero di rito greco ortodosso - racconta un'esperienza di 41 anni vissuta tra i corridoi ed i sotterranei della Chiesa del pozzo di Giacobbe a Nablus. Tutte le sfide che circondano il luogo non hanno scoraggiato la sua determinazione a continuare la sua missione, anche a costo della vita. Archimandrita EUSTINUS Guardiano Chiesa del pozzo di Giacobbe - Nablus "Per affrontare la maggior parte dei giorni della mia vita, la mia fatica, la mia paura e tutto ciò che ho vissuto qui traggo la mia forza da Dio. Sono qui in Palestina da 61 anni: ho fatto servizio per un anno e mezzo nel Patriarcato di Gerusalemme e poi mi sono trasferito a Betlemme fino alla guerra del 1967. Quindi ho passato 10 anni a Beit Jala, poi a Tiberiade, e nel 1980, quando il sacerdote che si trovava qui è stato ucciso, sono venuto al suo posto. Sono qui da 41 anni." Subito dopo la sua nomina a Nablus, padre Eustinus si è preoccupato di completare la costruzione della Chiesa del Pozzo di Giacobbe, edificata per la prima volta nel IV secolo. È stata distrutta più volte nei periodi successivi, fino a quando la sua costruzione non è stata completata nel 2018. Archimandrita EUSTINUS Guardiano Chiesa del pozzo di Giacobbe – Nablus "Yasser Arafat è venuto ad onorarmi per quello che ho dato ai poveri durante la guerra, così gli ho detto: Perché queste medaglie, non ne ho bisogno! Mi ha risposto: ti siamo debitori. Quindi gli ho chiesto un permesso per completare i lavori di costruzione della chiesa e, grazie a Dio, in 10 anni sono stato in grado di completare la costruzione. Sono stato l'ingegnere, il contraente, il mendicante ed il pittore. Tutte le icone della chiesa le ho dipinte io." Eppure l’archimandrita Eustinius non è stato solo un ingegnere, un imprenditore, un guardiano e un pittore, ma anche una specie di “barista”, che dal pozzo di Giacobbe offriva ai visitatori di diverse religioni una tazza di amore, di pace e di convivenza. Il nome della chiesa, “pozzo di Giacobbe”, è dovuto al nome del pozzo che si trova sotto di essa: la Bibbia racconta che quando Giacobbe tornò a Sichem si accampò davanti alla città, acquistò un terreno e ci costruì un pozzo ed un altare. Nello stesso luogo Gesù incontrò la Samaritana, alla quale disse “Dammi da bere”. L'anfora che la donna portava è ancora conservata nella chiesa. Non lasciatevi ingannare dalle rughe del volto dell'archimandrita Eustinus, dalla sua barba bianca, dal suo corpo snello e dalla sua età, perché nell'anima non si invecchia mai. Archimandrita EUSTINUS Guardiano Chiesa del pozzo di Giacobbe – Nablus "Spero davvero di ottenere un permesso per costruire una chiesa a Sebastia, nel luogo dove fu decapitato Giovanni Battista: l’area è stata in possesso dei musulmani per 240 anni, e l'ho comprata circa 36 anni fa. Chiedo al Signore, prima di chiudermi gli occhi, che mi venga dato il permesso di completare questa chiesa, la Chiesa di Giovanni Battista." Archimandrita EUSTINUS Guardiano Chiesa del pozzo di Giacobbe – Nablus "Per me, che ho 81 anni, e la mia tomba è già fuori dalla chiesa, questa è la vita, e si dovrebbe pensare non alla vita terrena ma alla vita eterna. Tutta questa fatica per avere un metro e 80 centimetri." La vita non è misurata dal numero dei giorni, quanto piuttosto dalle buone azioni e dalla disponibilità a donare, entrambe sempre ben presenti nella vita dell'archimandrita Eustinus.

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