Scambio di auguri di Pasqua. Un ricordo ai cristiani srilankesi
2019-04-24 13:14:19
Una tradizione che si ripete ogni anno in occasione del Natale e della Pasqua. Le delegazioni delle Chiese Ortodosse, si sono susseguite martedì 23 aprile presso il Convento di San Salvatore per gli auguri pasquali alla comunità francescana. Al centro dei discorsi dei Capi delle Chiese l'aiuto reciproco e l'attenzione e la preghiera per la tragedia appena accaduta in Sri Lanka.
I primi sono stati i Greco Ortodossi. Nelle parole del patriarca Teofilo III, il cordoglio verso le vittime dello Sri Lanka nonché il ruolo essenziale delle comunità cristiane gerosolimitane.
Nel suo discorso il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton, citando la tragedia Srilankese, ha aggiunto come la “Resurrezione diventi la fonte della nostra capacità di amare: questo è importante per le persone che arrivano in questi luoghi".
Tra le comunità in visita alla custodia anche quella Copta e Siriaca. Il Metropolita Anba Antonius, alla guida della comunità copta, ha ricordato come la Pasqua deve essere una festa importante perché "Cristo con la resurrezione ha cambiato la Storia, aprendo anche la nostra vita alla vita eterna" e ha invitato alla preghiera per i Cristiani perseguitati. La delegazione siriaca, ha voluto sottolineare l'importanza della Pasqua settimanale per tutti i cristiani "nonostante le differenze di calendario, continuiamo a concentrarci su ciò che ci unisce".
A questi, Fr. Patton ha chiesto di pregare affinché il Signore doni persone di pace per creare dialogo e pace, come successe nell’incontro tra San Francesco e il Sultano Al-Malik Al-Kamil di cui quest'anno i francescani festeggiano l’ottavo centenario.
La mattinata si è conclusa con la visita della delegazione Armena guidata dal Patriarca di Gerusalemme, l'Arcivescovo Nourhan Manougian, che ha esortato a non dimenticare l'evento di Notre Dame e quello dello Sri Lanka. "La violenza non è mai il modo per risolvere i problemi" ha ammonito "ma possiamo lavorare sull'educazione verso le nuove generazioni e il dialogo, perché non si fermi solo ai leader ma si estenda alle masse; solo così questo comportamento amorale potrà essere sostituito dall'amore".
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